header_image

Your search results

Villamiroglio

Posted by admin on 11 Giugno 2015
| 0

La storia:

Villamiroglio è appoggiato sul versante di un’ amena collina che digrada verso la pianura Padana. L’ abitato, che conserva ancora i lineamenti rustici delle strutture agricole del basso Monferrato, è dominato dalla chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Filippo e Michele, edificata nel 1764, dopo l’ abbandono dell’ antico edificio esistente sulla elevatura detta Montonaria, accanto al rudere del fortilizio citato nella forma di Miradolium che dominava la valle.

Il trasferimento avvenne verso la metà del 1500, poiché essa, già citata nelle visite pastorali del 1577, risulta pressoché distrutta in seguito all’ occupazione del generale Albergotti, al servizio del duca di Vendome, durante la campagna militare del 1704-1705. La titolazione a questi Santi testimonia un culto assai antico, forse ascrivibile ai Longobardi, insediati nella zona verso la metà dell’ VIII secolo.

Il diploma imperiale del 4 ottobre 1164 di Federico Barbarossa è un’attestazione certa del primitivo centro realizzato dai Miroglio, i quali fondano la Villa di Santa Maria per resistere ai marchesi del Monferrato, ai quali si sottomettono poi il 12 aprile del 1314, in seguito alla politica di consolidamento di Teodoro I Paleologo, succeduto alla linea aleramica estintasi nel 1305.

Il nome della villa originaria è legato dunque alla famiglia Miroglio, che per lungo tempo governò il borgo attraverso una lunga serie di personaggi ragguardevoli, dai fratelli Bonifacio a Filippo a Federico, che nel 1587 ottenne dal duca di Mantova e marchese di Monferrato la ratifica della rendita feudale dovuta dagli abitanti di Villamiroglio, per arrivare infine a Pietro Giacomo, il quale, il 14 dicembre del 1652, ottiene il titolo comitale per sé e per i suoi discendenti.

Il borgo ed il territorio, rimasti costantemente sotto i marchesi di Monferrato, entrano a far parte dei domini sabaudi, in seguito al trattato di Utrecht del 1713. Il settore fondamentale dell’ economia comunale è costituito dall’ agricoltura.

Le colture prodotte più redditizie sono gli ortaggi con i cereali ed i foraggi. Rispetto al passato, minore importanza riveste la vite, dalla quale si ricava in ogni caso un buon barbera. Tra le altre attività legate alla terra, abbiamo l’ allevamento del bestiame e l’ apicoltura, destinate alla trasformazione per la produzione di salumi e miele.

Il Comune è ancora privo dello stemma: si sta attualmente provvedendo alla ricerca araldica.

Gli edifici:

Chiesa di San Michele: Posta in località Montanaro, è l’ antica chiesa parrocchiale.

Chiesa di Santa Liberata: All’ esterno del centro abitato, in località Case Alemanno, era un tempo un monastero.

Chiesa di San Rocco: Eretta in seguito ad un voto, è situata in mezzo ai boschi, nella collina opposta al paese.

Parrocchia di Santo Stefano: Edificata nel 1819, si trova in frazione Vallegioliti.

Chiesa di San Filippo: Posta sull’ altura di Mezzalfenga, già citata nelle investiture del vescovo Giovanni Fieschi di Vercelli nel 1349.

Commenti

MENU