Origine del nome Monferrato
Vi sono molte supposizioni sull’etimologia del nome Monferrato, alcuni dicono che derivi da Mons Ferax grazie alla fecondit del terreno e alla rigogliosit delle coltivazioni monferrine. Pi di tutte viene ricordata dal popolo la versione che si rif ad una leggenda, la leggenda di Aleramo, che di seguito vado a raccontare.
La storia ha inizio in Germania dove un gentiluomo chi dice un marchese chi un duca discendente da Vitichindo il quale non avendo figli da sua moglie, fece un voto a Dio, promettendo che se gli avesse fatto la grazia di diventare padre sarebbe andato in pellegrinaggio con la moglie a Roma, alcune versioni dicono San Giacomo di Galizia. Ottenuta la grazia la coppia volle mantenere fede alla promessa, ed il loro peregrinare li port a Sezze situato nella contea e diocesi di Acqui. Qui la donna partor un bambino che i signori del luogo battezzarono con il nome di Aleramo, dicendo al Padre “Dio nel tuo pellegrinaggio ti ha dato tale allegrezza”, infatti in piemontese antico “Aler” suona come allegro. I due coniugi non fidandosi di portare con s il bambino appena nato appena nato, lo lasciarono in custodia ai signori del luogo affidandolo ad una balia a cui avevano che parlava la loro lingua. Al ritorno dal loro pellegrinaggio, non si sa per quale motivo, la coppia muore, dopo 3 anni muore anche la balia a cui avevano affidato il loro figlio. Aleramo rimasto solo al mondo viene adottato dai signori del luogo ed all’et di 15 anni venne fatto scudiero di uno di loro. Quando in occasione della venuta dell’imperatore Ottone (mettiamo I anche se Jacopo d’acqui dice VI e Galvano Fiamma III) in Lombardia per sedare la ribellione di alcune citt tra cui Brescia notoriamente molesta agli imperatori, Aleramo in rappresentanza di Sezze porta gli omaggi all’imperatore. Ad Ottone colp molto la bella presenza e la storia di Aleramo che lo vole fare cavaliere della sua famiglia. Il ragazzo riscuoteva notevole successo tra le damigelle, nonch attir ‘attenzione della figlia di Ottone, Alasia, che Aleramo che pur sentendosi attratto dalla fanciulla temeva di perdere il rispetto dell’imperatore e cercava di respingere le attenzioni che Alasia gli riservava con insistenza, ma si sa la natura sovrana e cos Aleramo si fa convincere e scappano insieme. La fuga dei due colombi li porta ad errare per foreste e luoghi selvaggi, finch Aleramo si ricorda di un luogo dove ragazzo andava a caccia con i signori di Sezze, il luogo era ‘aspra montagna di Pietra Ardena. Li vi rimasero ben poco perch stremati dalla fame si diressero verso una colonna di fumo pensando di trovare un paese, vi trov un accampamento di carbonai che lo presero a lavorare con loro, e cos incominci a guadagnare qualcosa andando a vendere il carbone ad Albenga, e quando ebbero raggiunto un minimo di agiatezza con i soldi non necessari al loro sostentamento acquistava per Alasia oro e seta che lei lavorava ricavandone borse ed altri oggetti che poi lui rivendeva. Cos in questo nuovo status sociale, decisero di metter su prole, chi dice 4 figli altri 7.
Con il passare degli anni i figli crescevano e quando il primogenito comp 12 anni, il vescovo del luogo lo nomin scudiere.
Intanto Brescia ribellatosi nuovamente all’imperatore obblig quest’ultimo a radunare l’esercito per sedare la ribellione, cos il vescovo di Albenga come vassallo dell’impero rispose alla chiamata portando con s Aleramo e suo figlio che si distinsero nella battaglia per ben 2 volte, tanto che l’imperatore volle conoscerli. Aleramo disse la sua vera identit al vescovo prima di andare al cospetto dell’imperatore. L’imperatore riconosciuto Aleramo si riappacific con lui e la sua famiglia, riconoscendogli il titolo della cavalleria, e gli consegn il vessillo della milizia con la balzana di colore rosso e bianco che sar il simbolo della fede di tutti i discendenti della stirpe di Aleramo.
Vinta Brescia l’imperatore si rec a Ravenna dove l’imperatore confer ad Aleramo la dignit di Marchese e gli concesse che fosse suo quanto terreno potesse percorrere a cavallo in 3 giorni nella regione del Piemonte. Cos montando in 3 giorni e 3 notti 3 cavalli velocissimi percorse tutte le contrade intorno al territorio che divenne poi Alessandria, intorno a Savona, Saluzzo, al Monferrato.
Al secondo giorno cavalc tanto furiosamente che il cavallo mor e questo avvenne in luogo detto arenorio su un monte detto cavallo morto, si favoleggia che prima della gran corsa Aleramo volle ferrare il cavallo e non trovando gli strumenti adatti, us un mattone che in dialetto monferrino detto “mun” e cos il cavallo fu ferrato “frrha” da qui il nome Monferrato.