La storia:
Il patrono di Lu è San Valerio, la cui festa ricorre alla fine di gennaio. San Valerio fu vescovo di Saragozza intorno al 300 d.C. Perseguitato dai Romani, fu costretto ad una lunga serie di peripezie che lo portarono a morire di stenti in un campo a mezza via tra Lu, Conzano e Occimiano. Come per miracolo, il campo fiorì di grano nel mese di gennaio. Il corpo di quell’ uomo miracoloso venne reclamato dalle popolazioni dei tre paesi, che per risolvere la contesa lo caricarono su un carro trainato da due buoi. Questi presero subito la direzione di Lu e da quel giorno San Valerio divenne il protettore del paese. Ogni anno si ripete il rito della processione per le vie del paese con il busto in argento del Santo contenente le reliquie, scortato da otto alabardieri, i giovani di leva del paese.
Il primo documento scritto che menziona la curte quae nominatur Lugo è del 3 ottobre 1028, ed è un atto con cui Odda fu Oddone e il di lei figlio Oddilo o Guido dei signori di Monfalcone donano al monastero di San Pietro di Savigliano la decima parte della corte di Lu, con abitazioni, terreni, e due cappelle, di cui una in onore di San Benedetto. La curtis designa con ogni probabilità un centro agricolo signorile con le relative pertinenze (case dei massari, stalle, granai), vero e proprio insediamento abitativo, già dotato di due chiesette.
Gli edifici:
Chiesa di Santa Maria Nuova: Eretta a parrocchia nel 1479, costruita sul luogo della preesistente chiesa di San Pietro, contiene alcune pregevoli opere d’ arte: due affreschi del luese Luigi Onetti (“Gesù Nazareno davanti a Ponzio Pilato” e “flagellato alla colonna” , risalenti al 1908 attribuite a G. Caccia detto il Moncalvo (1632). La chiesa ha la dignità di Collegiata, essendo sede di un capitolo di canonici la cui data d’ istituzione è sconosciuta e in ogni caso anteriore alla chiesa stessa. Il famoso quadro “I canonici di Lu” di F. Guala (1747), tuttora di proprietà della parrocchia, è custodito per ragioni di sicurezza nel museo civico di Casale Monferrato.
Chiesa di San Nazario: Già menzionata in un documento del 1298, è stata per lungo tempo la parrocchia delle famiglie gentilizie del paese. Alcuni mattoni di forma ogivale e fregi posti all’ esterno nella zona dell’ abside testimoniano un’ originaria impostazione gotica. All’ interno si trova la cappella Bobba, dal nome della casata luese che ha dato i natali a numerosi giureconsulti, medici, notai. La cappella contiene due dipinti su tela della prima metà del ‘600di autore ignoto. In chiesa sono altresì conservati una “Madonna con il Bmabino”, attribuita al Caccia, ed un “San Gaetano” di Rosa, figlia del Moncalvo.
Chiesa di San Giacomo: Menzionata già nel 1298 è un piccolo capolavoro del barocco piemontese, evidente nel campanile, nella facciata ed ancor più nella zona absidale, restaurata nel 2001. Contiene, oltre ad alcune opere giovanili dell’ Onetti, una grandiosa pala del 1776 di Giovanni Torricelli da Lugano e una Via Crucis di pregevole fattura. Notevole anche il portale settecentesco.
Palazzo Paleologi: Risalente al secolo XIV, deriva il nome dallo stemma dell’ omonima casata, dipinto sull’ architrave dell’ ampio scalone d’ onore. Al complesso più antico, che ha solide mura perimetrali e di cui due facciate d’ angolo hanno un’ altezza di oltre 25 metri che racchiudono all’ interno sale con soffitti a cassettoni, ornate di fregi, sono state annesse costruzioni destinate alle truppe di guardia come fienili e stalle. L’ edificio è di proprietà privata.
Torre storica: Sorge sulla parte più alte del paese, a 307 metri d’ altitudine. E’ l’ ultimo resto del castello che sorgeva a Lu, abbattuto dai Francesi nel 1555.